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martedì 8 febbraio 2011

CYBORG

Ciao a tutti,  volevo condividere con voi una mia esperienza: intorno a Natale di quest'anno, ho partecipato ad un saggio, infatti, facendo parte di un corso di canto, ogni anno si tiene questo saggio, la maggior parte dei partecipanti sono adolescenti se non bambini di età tra i 5 e i 15 anni, le esibizioni sono tra le piu' disparate, vanno dal canto, cabaret, musica dal vivo, con chitarra, pianoforte, trombe etc etc.
Sono rimasta colpita dalla freddezza di questi "bambini"...non trapelava dalle loro esecuzione, alcuna emozione...nè di paura...nè di gioia... nulla. Puri esecutori, quasi perfetti, appunto, nell'esecuzione...Ma assolutamente privi di emotività. Credo e spero che tale emotività fosse in qualche modo presente sebbene perfettamente mascherata. Addirittura, in un secondo momento il maestro mi ha riferito che i ragazzini si domandavano chi fosse quella giovane donna che andava avanti e indietro in preda al panico.
Arrivo al punto...quell'occasione mi ha talmente toccata, che non ho potuto fare a meno di riflettere... Ho pensato che forse la rivoluzione tecnologica...la diffusione del web...etc etc, la tecnologia che segue, accompagna, passo passo i bambini nella loro crescita, porterà alla creazione di una nuova umanità. Anzi questo processo è già in atto, vedo gli adolescenti di oggi, piccoli soldatini...che giocano come gli adulti ad incastrare nel loro tempo...tutti gli impegni...piccole macchine che si muovono...
Non c'è in questa mia riflessione una coloritura moralistica...bensi' è qualcosa che mi salta agli occhi...E noi educatori, formatori...insegnanti, piu' di chiunque altro abbiamo gli strumenti per riflettere e proporre...

Cyborg...no grazie. http://www.youtube.com/watch?v=aWhS01Ql8P8

4 commenti:

  1. Ahi... i Cyborg .... si tratta di un tema complesso che merita una riflessione però mi sembra che si potrebbero cercare più argomenti per averne una comprensione di maggiore complessità.
    Premetto che non posso e non voglio entrare nel merito dell'esperienza vissuta, della quale non dubito ne questiono nulla e il mio intervento è solo nella prospettiva di un contributo per un possibile approfondimento.
    Non so se l'assenza di emozioni può essere addebitato al web (anche perché ci sono comunque molte espressioni emotive nei messaggi presenti nella web o nella comunicazione sincronica - Skype, messenger, facebook, ecc.), potrebbe anche avere qualche relazione con le modalità del corso stesso. D'altra parte il web e le ICT sono parte della quotidianità e come insegnanti penso proprio che dobbiamo averne una sempre maggiore consapevolezza e dominio nella prospettiva non solo di farne e proporne un uso adeguato ma anche di contribuire alla stessa configurazione di queste tecnologie.

    Sul tema dei nativi digitali in questo blog si trova una discussione interessante.

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  2. Grazie Prof. cerchero' di approfondire...Naturalmente per il momento questa mia riflessione è piu' che altro una provocazione...dalla quale spero possa nascere un dibattito interessante.

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  3. Ti rispondo da papà di un bimbo di 3 anni e mezzo... credo che le attività proposte ai bambini (sopratutto piccoli) debbano essere sì educative, ma attente a mantenere la connotazione ludica. Ti faccio qualche esempio (reale che conosco personalmente): il figlio di un calciatore ha iniziato fin da piccolino a giocare al calcio in una squadra, con allenamenti più volte alla settimana, partite la domenica anche fuori sede ecc. fino all'età di circa 12/13 anni, tutto questo con grande gioia e soddisfazione del padre, che vedeva nel proprio figlio la naturale continuità per quello sport che è sempre stato una delle ragioni della sua vita. Giunto adolescente e stomacato da questa intensa attività che era diventata "un lavoro" il ragazzino ha mollato il colpo dirottando questa passione (che comunque aveva) nel gioco amatoriale con i coetanei.
    Tuttora, a distanza di anni, il "ragazzino", ormai 36enne, continua a dilettarsi con il calcio e con il calcietto, nei ritagli di tempo che famiglia (ha moglie e due figlie) e lavoro gli consentono, trascinato da quella componente di divertimento che molto probabilmente aveva perso da bambino in quella squadra di "piccoli professionisti".
    Un esempio personale: sono, fin da piccolo, un appassionato sciatore. Come tutti i genitori (e come il padre calciatore dell'esempio di prima) desideravo trasmettere questa mia grande passione a mio figlio, cercando di non incorrere nell'errore di forzarne l'inizio, con tutti i rischi annessi (disagio per il freddo e per le inevitabili cadute e successivo disinnamoramento ecc.).
    Avevo già in mente di provare quest'inverno (l'età era giusta) magari col tepore del sole di marzo, cercando di renderlo il più possibile un gioco... beh... devo ammettere con grande soddisfazione che questa volta è stato proprio lui a togliermi tutti questi imbarazzi... l'inverno scorso, frequentando la montagna a piedi e con il bob e vedendo tanta gente sciare (tra cui a turno, ogni tanto, anche mamma e papà) ha insistito per provare anche lui a stare sugli sci con il risultato che a 2 anni e mezzo è partito ed attualmente mi segue (o meglio lo seguo) per tutte le piste!
    A volte sono proprio loro, i bambini, che ci aiutano nel risolvere le situazioni!
    Tornando ai bambini musicisti, non conoscendo il contesto, azzardo questa riflessione:credo che si debba lasciar loro la spontaneità della loro splendida età... devono essere loro a guidarci o come dicono i pedagogisti la nostra, di adulti genitori/educatori, deve essere una "regìa non direttiva", in modo tale che siano liberi di sviluppare quelle attività che sappiano provocare in loro una certa emozione.

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  4. Ciao Andrea sono completamente d'accordo, il distacco tra genitori e figli...è una grande segno d'amore e di maturità. Per distacco intendo, quella giusta distanza che un adulto, maturo, capace di arginare il proprio egoismo, crea con una creatura piu' fragile...che ha bisogno di spazio per crescere e per esprimersi. Educazione e tecnologia, puo' anche significare educazione all'uso e indicazioni contro l'abuso della tecnologia stessa.

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